29 marzo 2017
A ricordo di Frei Apollonio
Necrologio: Fr. Apollonio
Troesi
Parlando di una persona alle volte si dice: “E’ buona come il pane”.
Questa frase la possiamo applicare a p. Apollonio: “Egli è stato
buono come il pane”. E il pane è fatto per mangiarlo; così p.
Apollonio si è lasciato mangiare da tutti coloro che avevano fame di
vita, di pace, di giustizia, di dignità. Ha imitato Cristo che si è
fatto pane per essere mangiato da tutti noi.
DATI DELLA VITA
Nacque ad Alzano L.
(Bg) il 14.06.1932 da Angelo Natale e Noris Giuseppina e nel
battesimo ricevette il nome di Antonio. Entrò a Lovere tra i
cappuccini il 14.08.1948 e ivi fece la prima professione il
15.08.1949. Emise la professione perpetua a Lecco il 12.07.1953. Fu
ordinato sacerdote a Milano il 25.02.1956. Morì a S. Luis (Brasile)
il 09.05.2016 e venne sepolto nel cimitero Sao Pantaleao (Gaviao),
nella medesima città di S. Luis – Ma.Visse 83 anni di vita naturale,
66 anni di vita religiosa, 60 anni di vita sacerdotale e 27 anni di
vita missionaria. I primi quindici anni fu incaricato per
l’insegnamento nei nostri luoghi di studio e precisamente ad Albino,
Varese, Sondrio e fu eletto anche prefetto degli studi della
Provincia. Nel frattempo fu eletto p. Guardiano nei conventi di
Varese, e di Albino. Nel 1976 a Milano S. Cuore fu eletto
segretario delle missioni estere per nove anni. Nel 1988 fu
destinato alla missione del Brasile dove, da sempre, aveva
desiderato andare. In Brasile ebbe vari trasferimenti da S. Louis,
sette anni, a S. Antonio do Prata, quattro anni, a Belem, sette
anni, a Macapà, nove anni e l’ultimo anno a S. Luis- Cohabi dove,
dopo un anno, si ammalò e morì. Fin dall’inizio fu nominato
vice-postulatore della causa di canonizzazione di p. Daniele da
Samarate. Fu un grande ammiratore e devoto di Daniele lebbroso e
tanto lavorò per farlo conoscere. Raccolse i suoi scritti e le sue
lettere che furono pubblicate. Ogni mese diffondeva una sua lettera
narrando progressivamente la vita e le virtù di p. Daniele. Il
periodo passato in Provincia, trent’anni, come abbiamo visto dalla
scheda, fu caratterizzato da due compiti che gli affidarono i
superiori. Dopo aver fatto la licenza in teologia a Venegono (Va) fu
destinato all’insegnamento nelle medie e nel liceo. Lo stile e la
competenza nell’insegnamento furono molto buoni e viene ancora
ricordato dai suoi allievi soprattutto per l’umanità e
l’immediatezza dei suoi rapporti umani e fantasiosi con gli
studenti. Aveva uno stile scherzoso ma nello stesso tempo rispettoso
che definiva gli studenti con caratteristiche parole e titoli.
L’altro compito lo visse per nove anni come segretario per le
missioni estere della Provincia lombarda. Il lavoro riguardava la
missione del Brasile e quella dell’Eritrea che ormai stava per
diventare Provincia autonoma, ma che ospitava ancora un gruppo di
nostri missionari e manteneva rapporti costanti con la Provincia
madre. Nel 1975 era iniziata la missione in Costa d’Avorio e nel
1980/81 le missioni del Cameroun e della Thailandia. Si trovò
veramente immerso in un grande lavoro.
UN FRATE
MISSIONARIO ESEMPLARE CON PREDILEZIONE PER I POVERI. P. Sergio
Pesenti, nostro
Ministro provinciale, in occasione della morte di p. Apollonio
scrive al Provinciale del Brasile, p. Deusivan, porgendo
condoglianze e nello stesso tempo presenta brevemente ma molto bene
la figura del missionario. “Fra Apollonio, con il suo stile
inconfondibile, è stato certamente un missionario e un frate
cappuccino esemplare che, come S. Francesco, ha sempre avuto un
occhio di predilezione verso i poveri, gli ammalati e i sofferenti.
Fino all’ultimo giorno della sua vita in onore e nel nome di frei
Daniele da Samarate, morto lebbroso tra i lebbrosi, di cui era vice
postulatore per la causa di beatificazione, ha organizzato in tutti
i luoghi in cui i superiori lo hanno inviato mense per i poveri,
asili e ambulatori perché i fratelli bisognosi potessero trovare un
aiuto concreto ai loro bisogni e una parola cristiana di conforto.
L’ideale missionario lo sentì forte nel 1976 quando iniziò il
servizio di segretario provinciale per le missioni estere e si
concretizzò nel 1988 quando i superiori, cogliendo la sua richiesta,
a 56 anni, lo hanno inviato in Brasile. Si è gettato con tutto lo
slancio del suo cuore in questa realtà del Nord-est del paese che ha
subito sentito come la sua nuova casa, dove il Signore lo chiamava,
in mezzo ai poveri, a realizzare la sua vocazione di sacerdote e di
frate minore”. Veramente ha saputo fare sintesi della missione
dell’apostolo: annunciare il vangelo e amare concretamente la gente,
specialmente i poveri. Aveva un cuore grande che vedeva, soffriva di
fronte alle miserie della gente e lo portava a progettare e
realizzare opere di soccorso e di aiuto.
Ricordo di aver visitato con lui la località Pantanao, nella zona di
Belem, un specie di villaggio costruito su palafitte nell’alveo di
un torrente dove non esisteva niente: scuola, posto medico, negozi,
igiene. Inventò un luogo di ritrovo per la gente, specialmente per i
bambini per un minimo di assistenza e di istruzione. Così fece molto
a Macapà soprattutto per gli ammalati. Progettava in grande
confidando nella Provvidenza rischiando però, alle volte, situazioni
di emergenza economica verso il personale. Occorre sempre tenere
presente cuore e ragione anche nelle opere di carità. P. Apollonio è
stato un frate che faceva trasparire bontà, semplicità, fiducia e
gioia.
Carissimo, guardaci
dal cielo. Fr. Ismaele Bertani |